Dati personali e privacy: come proteggerti online

Se non stai facendo niente di male, che cos’hai da nascondere?. Questa è una battuta che ricorre spesso quando si parla di riservatezza e tutela dei dati personali, ma quest’obiezione è problematica perchè sottintende che la privacy consista nel nascondere qualcosa di male. Non è così. In un bell’articolo per Wired il crittografo e saggista statunitense Bruce Schneier, ha dato una definizione di privacy puntualissima:

We do nothing wrong when we make love or go to the bathroom. We are not deliberately hiding anything when we seek out private places for reflection or conversation. We keep private journals, sing in the privacy of the shower, and write letters to secret lovers and then burn them. Privacy is a basic human need.

Gran parte della nostra vita è online. Con alcuni piccoli accorgimenti possiamo tutelarla.

Tool e app che tutelano i dati e la privacy online

🌐 Browser

Brave è un browser che fa di privacy e sicurezza il suo punto di forza. Mentre navighiamo ci protegge da phishing (una truffa che spinge con l’inganno a fornire dati personali, finanziari o codici di accesso) malware e malvertising (una nuova minaccia informatica progettata per veicolare software malevoli attraverso la pubblicità online). Oltre a queste protezioni, attive di default, Brave offre la possibilità di personalizzare le impostazioni sito per sito. Così mentre siamo tutelati da tracciamenti indesiderati, possiamo invece supportare quei siti della cui serietà siamo certi. I server di Brave non archiviano informazioni, ciò significa che i nostri dati di navigazione restano sul nostro computer, inaccessibili a terzi fino a che non li eliminiamo. Un altro punto a favore di Brave.

Altri browser che aiutano a proteggere la nostra privacy online sono Vivaldi, Safari e Firefox. Usandoli possiamo anche farci un’idea della quantità di tracker bloccati quotidianamente. Davvero illuminante!

Tracker bloccati da Safari negli ultimi sette giorni

🔎 Motori di ricerca

DuckDuckGo è in circolazione da circa un decennio offrendo una navigazione online completamente privata. Non archivia gli indirizzi IP né altri identificatori quindi possiamo stare tranquilli che la nostra navigazione resterà anonima e non saremo profilati. DuckDuckGo ha tutte le comodità di Google Search – rich result, mappe, immagini, video, news, shopping, ecc. – e in più alcune impostazioni di customizzazione aggiuntive come la scelta dei colori, dei font e della dimensione dei caratteri che permettono all’utente di sentirsi veramente padrone del suo navigare online.

💬 Messaggistica

Signal è l’app di messaggistica più sicura in assoluto secondo gli esperti d’informatica. È realizzata con protocollo open source (pubblico, quindi valutabile) e utilizza la crittografia end-to-end per mantenere le conversazioni al sicuro. Non colleziona informazioni o dati personali né li condivide con altri.

Uno dei maggiori sostenitori di Signal è Edward Snowden. Alla domanda di Signal ci si può fidare? lui risponde: «I use it every day and I’m not dead yet».

Le feature tipiche dell’app di messaggistica ci sono tutte: oltre ai messaggi di testo, messaggi vocali, chiamate vocali, videochiamate, chat di gruppo, documenti, gif e sticker. Questi ultimi un po’ meno numerosi rispetto ad altre app perché Signal esige che anche gli sticker siano criptati end-to-end.

👨‍💻 Videochiamate

Quante videochiamate abbiamo fatto da quando siamo in lockdown? Innumerevoli. Anche su questo fronte possiamo tutelare i nostri dati scegliendo software attenti alla privacy. Per gli utenti Apple FaceTime va benissimo. Apple non archivia le chiamate sui suoi server e durante l’invio da un dispositivo all’altro le chiamate sono protette dal crittografia end-to-end.

Jami è un’alternativa per tutte le piattaforme e tutti i sistemi operativi. Usa la crittografia end-to-end allo stato dell’arte, è completamente peer-to-peer e non richiede un server per l’inoltro dei dati tra utenti.

🔑 Password manager

Essenziale per proteggere i nostri dati online è l’utilizzo di password sicure (lunghe e difficili da indovinare). È anche importante non lasciarle scritte in giro, incustodite. I post-it appiccicati sullo schermo del computer possono essere letti, ma anche le app di note dove spesso appuntiamo le password per comodità non offrono molta sicurezza. Molte di queste app non sono criptate ed è facile per i malintenzionati entrare e appropriarsi dei nostri dati. Per custodire tutte le nostre password è meglio munirsi di un password manager. Io consiglio 1Password: lo uso tutti i giorni, da anni. Quando devo registrarmi su un nuovo sito mi propone password sicure e quando devo fare login la password è a portata di clic.

L’HTTPS per tutelate i dati altrui online

Con browser, motori di ricerca, e app possiamo proteggere i nostri dati personali. Possiamo fare lo stesso per gli altri assicurandoci che i siti web che gestiamo, personali o aziendali, siano protetti da protocollo sicuro HTTPS. A differenza del vecchio HTTP, l’HTTPS (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) protegge i dati in transito dal computer dell’utente al server del sito. Le informazioni personali che gli utenti immetteranno per esempio nei form di contatto saranno protette da occhi indiscreti grazie alla crittografia end-to-end.

Se poi intendi posizionare il tuo sito sui motori di ricerca utilizzare il protocollo sicuro HTTPS ti garantisce un certo vantaggio: l’HTTPS è un riconosciuto fattore di ranking.

Illustrazione di copertina realizzata con Vector Creator

Condividi

Articoli recenti

Pinterest Predicts: le tendenze 2023

A rispondere alla domanda più importante per ogni social media manager ci pensa Pinterest, che ogni anno pubblica il suo Pinterest Predicts, il report annuale